Prima era un ponte, ora diventa una vera propria navigazione autonoma all'interno della navigazione celeste. Alla vigilia della prossima missione Shuttle, che il 7 febbraio prossimo allargherà ulteriormente la cubatura abitale della stazione spaziale internazionale, gli astronauti che trascorrono periodo sempre più lunghi in orbita intorno alla Terra accedono alla rete e a un servizio di micro-blogging senza intermediazioni. Come ha spiegato la Nasa, finora gli inquilini della Stazione potevano mandare i loro messaggini al centro di controllo, che poi provvedeva a ridirigerli sulla rete. Ma ora le cosa cambiano, e l'uso della rete nell'avamposto terrestre ai confini dell'atmosfera entra in una nuova fase.
Hello Twitterverse!
L'onore del primo invio è toccato a T.J Creamer, già noto nella comunità astrofila come Astro TJ. Salutando quello che ha definito l'universo Twitter ha avvertito la comunità del passaggio in diretta '<<Hello Twitterverse! We r now LIVE tweeting from the International Space Station -- the 1st live tweet from Space!>> Certo, non è nulla di comparabile alle storiche parole pronunciate da Armstrong al contatto con il suolo lunare, ma in compenso a lui sono subito piovuti messaggi e domande da ogni parte del pianeta.
Astronauti in banda K
Il nuovo servizio per astronauti – chiamato Crew Support LAN – sfrutta i ponti a banda K che legano la stazione al centro di controllo di Huston. Quando il canale è operativo non solo potranno inviare i loro tweet ma saranno anche in grado di navigare in remoto, sui sistemi a terra, attraverso i portatili di bordo. Gli astronauti dovranno rispettare le stesse regole imposte agli impiegati governativi ma avranno in compenso una nuova casella di posta elettronica privata, l'accesso a una linea telefonica via internet ed a un pacchetto di minuti di videoconferenza per comunicare con la famiglia e gli amici.
Una rete contro la noia
Creamer, sessantenne dell'Arizona, colonnello pilota dell'aeronautica americana con specializzazione in fisica è in orbita da dicembre e non tornerà fino a primavera inoltrata. Come lui stesso ha ricordato in un breve messaggio, la routine è nemica dell'astronauta, che ogni giorno terrestre osserva dalla spazio 16 albe e altrettanti tramonti. Tra una visita da Terra e l'altra le giornate possono risultare molto lunghe e non sempre gli equipaggi riescono a distrarsi. Come ha spiegato la Nasa, l'accesso ai micro-blogging migliorerà la qualità della vita durante le lunghe permanenze in orbita, aiuterà gli astronauti a gestire meglio la solitudine e, almeno in parte, gli inconvenienti della vita in un ambiente chiuso.